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La centrale idroelettrica "Rovereto" e la cartiera


La città di Rovereto contava su di un vecchio impianto sul fiume Leno, divenuto insufficiente verso la fine dell'800. Si decise quindi di sfruttare la parte superiore del torrente Ponale. L'impianto fu costruito nel 1905 a valle di Biacesa avvalendosi dell'appalto sullo sfruttamento delle acque già stipulato per la cartiera nel 1904. Verso la fine del 1920 due progettisti di Riva e Rovereto, Edoardo Model e Francesco Tomazzolli, avanzarono una proposta rivoluzionaria che in seguito fu realizzata: essa consisteva nell'utilizzo del Lago di Ledro come un vero e proprio bacino di accumulo per la centrale, invece di limitarsi a prelevare un certo quantitativo d'acqua. Nel frattempo, il solo impianto di Rovereto venne riattivato nel 1923 per dare energia alla sua rete ed ai cantieri per la costruzione del nuovo impianto, attualmente ancora in funzione dal 1928.

La Cartiera di Biacesa.
La cartiera, che iniziò la propria attività nei primi anni del 1800, rimase attiva fini al 1904 quando la centrale idroelettrica "Rovereto" appaltò ogni diritto sull'acqua del torrente Ponale e lasciò all'asciutto la piccola industria che venne trasformata fin verso gli anni '20 in alloggi che ospitavano 6-7 famiglie impiegate nella centrale. Nel secondo dopoguerra , l'edificio fu acquistato da un privato che recuperò tutto il materiale utilizzabile: ora non esiste più.