La tagliata del Ponale ed altri fortini
LOCALIZZAZIONE |
Lungo la vecchia strada per la Val di Ledro |
DATA DI COSTRUZIONE |
1904/1918 |
TIPOLOGIA |
Forte corazzato (quinta generazione): si tratta della “più
ardita opera di architettura militare di tutta la linea di resistenza
del settore”: il complesso di opere, distribuito su cinque
piani e per uno sviluppo in roccia di circa un chilometro, è
collegato a postazioni d’artiglieria, ricoveri, vedette, che
si diramano dalle ultime tre gallerie del Ponale, scendendo verso
Riva: Il tutto è collegato al Defensionmauer, il muro di
difesa posto sopra le Zete della strada del Ponale. Il Forte Teodosio,
una batteria per artiglierie all’aperto costruita nel 1860,
è all’esterno mentre la Tagliata è interamente
scavata in roccia. |
FUNZIONE |
Controllo avanzato della strada del Ponale, del Lago di Garda e dell’acquedotto dello Sperone che riforniva Riva(foto acquedotto) |
ARMAMENTI |
Era dotata di quattro cannoni da 8 cm a tiro rapido due fronte Riva e due fronte Torbole, di due postazioni per mitragliatrice per la difesa vicina, di tre fuciliere scudate oltre che da un osservatorio con riflettore |
STATO ATTUALE |
Buono nonostante l’abbandono |
PERSONAGGI della prima guerra mondiale
ANTON SCHIESSER (Reifegg – Austria – 6.5.1863 / 1926) l’ultimo comandante della Fortezza di Riva del Garda
Generale del genio militare, grande esperto di tecnica delle fortificazioni sul fronte italiano nonché reduce da numerose progettazioni sui fronti della Galizia e dell’Erzegovina, Anton Schiesser fu l’ultimo comandante austriaco del fronte e della Fortezza di Riva del Garda e direttore del Genio Militare di Trento. Fu il protagonista della massiccia fortificazione degli altopiani di Folgaria, Lavarone e Luserna tra il 1907 ed il 1915. il suo nome era riportato da una lapide in marmo posta sopra l’entrata dell’allora seconda galleria della Ponale, probabilmente distrutta dopo l’ampliamento della stessa. Così si dice in un epitaffio giacente al Museo Civico di Riva: “Il suo alto senso di umanità durante l’evacuazione della popolazione civile di Riva nell’anno 1915 e il suo agire sempre giusto e conciliante nella guerra 15-18 contro l’Italia, gli valsero la stima e la riconoscenza di tutta la popolazione della città di Riva e della zona circostante…”
GUIDO BONINSEGNA (Gallesano d’Istria 18.9.1897 – Zete del Ponale 18.4.1916) il volontario morto sulla Ponale.
Era nato a Gallesano d’Istria ma la sua patria era Mori, dove la sua nonna Lucia l’aveva cresciuto fin da bambino. Diventò operaio elettrotecnico a Rovereto e poco prima dello scoppio della guerra, fuggì il 28 aprile 1915 con altri due compagni in Italia, attraverso i monti della Valle di Ledro e Limone. Furono arrestati e poi rilasciati: il Boninsegna raggiunse subito Milano dove si arruolò il 29 maggio nel 5° Reggimento alpini. Il 31 maggio è con una ventina di volontari trentini a Vestone e poi su fino a Passo Nota il 7 luglio, aggregato alla 225ª Compagnia del Battaglione Valchiese che aveva il compito di rafforzare le proprie posizioni e di fare delle incursioni. In una di queste a Mezzolago il 20 ottobre si distinse e si meritò la promozione a caporal maggiore. Dopo una malattia di alcuni mesi ritornò al fronte ledrense e partecipò alle azioni militari che avevano l’obiettivo di conquistare la Cima d’Oro e la Rocchetta, ma il 18 aprile fu colpito sulle zete della Ponale mentre cercava di assaltare la prima galleria della Ponale, mentre sostituiva il posto del suo comandante che era caduto. In un primo momento fu sepolto nel cimitero di Molina di Ledro e nel 1924 fu traslato in quello di Mori.